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Fossa delle Marianne

La fossa delle Marianne è la fossa oceanica conosciuta come la più profonda al mondo. è localizzata sul fondo dell'oceano a nord-ovest dell'oceano Pacifico, ad est delle isole Marianne, a 11° 21' nord di latitudine, e 142° 12' est di longitudine, vicino al Giappone. La fossa è delimitata dall'incontro di due placche tettoniche, in una zona di subduzione, dove la placca del Pacifico si insinua sotto la placca delle Filippine. La fossa forma un leggero arco lungo circa 2.500 km. Il punto più profondo supera di 2.061 metri l'altezza del monte Everest, e si trova a 10.901 metri sotto il livello del mare.
 
Indice
• 1 I primi rilievi
• 2 Il territorio circostante
• 3 L'immersione del batiscafo Trieste
 
I primi rilievi
I primi rilievi della profondità di questa zona dell'Oceano Pacifico furono effettuati nel 1951 dal vascello Challenger II appartenente alla Royal Navy, che diede il nome alla prima fossa individuata, il Challenger Deep. Mediante un sonar il Challenger II misurò la profondità di 10.900 m a 11° 19'nord, 142° 15' est. Questo rilevamento venne eseguito usando un ricevitore che intercettava il ritorno del segnale, misurato con un cronometro. A causa della manualità di parte del rilevamento, la profondità individuata venne rettificata di circa 40 m e posta a 10.863 m.Nel 1957, il vascello russo Vitjaz misurò una profondità di 11.034 m. Essendo questa misura mai più rilevata, non venne considerata accurata. Nel 1962 la M.V Spencer F.Baird registrò la più grande profondità dell'epoca pari a 10.915 m.Nel 1984 il Giappone inviò la Takuyo, un vascello altamente specializzato dotato di un sonar multi-direzionale. Con questo strumento venne misurata una profondità di 10.924 m. 11 anni dopo un'altra sonda, la Kaiko, fece una nuova misurazione, il 24 marzo 1995: 10.916 m.L'ultima misurazione, nel 2009, è quella del robot Nereus: 10.902 m.
 
Il territorio circostante
A causa della presenza della Fossa delle Marianne (come tutte le altre fosse sottomarine), sono presenti molti vulcani sottomarini (come ad esempio in Giappone).
 
L'immersione del batiscafo Trieste
In un'immersione senza precedenti, il batiscafo Trieste della U.S. Navy raggiunse la profondità della fossa il 23 gennaio 1960 alle 13:06. Sul batiscafo erano presenti il tenente di vascello Don Walsh e Jacques Piccard. Come zavorra vennero usati pellet di ferro e benzina per favorire il galleggiamento. Il riempimento con benzina aveva anche lo scopo di rendere lo scafo incomprimibile. Gli strumenti di bordo individuarono una profondità di 11 521 m, più tardi rettificati a 10 916 m. Sul fondo della fossa Walsh e Piccard furono sorpresi di trovare delle particolari specie di sogliole o platesse, lunghe circa 30 cm ed anche dei gamberetti. Secondo Piccard, il fondo appariva luminoso e chiaro, un deserto che faceva trapelare diverse forme di diatomee.
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