L’esercito russo si è unito stamattina alle ricerche della nave cargo Amurskaya scomparsa ieri nel mare di Okhotsk, (appartiene all’Oceano Pacifico e si trova racchiuso tra la costa orientale della Siberia e la costa settentrionale dell’isola di Hokkaidō, appartenente al Giappone) con 700 tonnellate di minerale d’oro a bordo. L’imbarcazione che appartiene al gruppo minerario russo Polymetal quotato in Borsa a Londra, ha lanciato un Sos, ricevuto da una base di controllo nelle isole Shantar, nell’Estremo oriente russo. Poi, il silenzio e, da ieri, perlustrazioni dell’area, fino ad ora inutili.
L’equipaggio sarebbe composto da otto persone, secondo le ultime notizie trasmesse dalla tv russa, anche se le informazioni sul numero delle persone a bordo sono discordanti. «Sono tutti professionisti di notevole esperienza», ha fatto sapere l’armatore.
La procura però vuole vederci chiaro, anche sulle condizioni dell’imbarcazione. «Le squadre impegnate nelle ricerche al momento stanno effettuando le necessarie verifiche, per stabilire cosa sia accaduto. Va verificata la rotta della nave e le sue condizioni tecniche», riferisce la portavoce del dipartmento indagini sui trasporti dell’Estremo oriente.
E l’esercito arriva in rinforzo, con un aereo anfibio e un elicottero Mi-8, anche se le condizioni metereologiche stamattina stavano complicando il decollo dei velivoli. Nelle prossime ore, tra l’altro, le previsioni sono pessime per l’area e le ricerche del cargo carico d’oro potrebbero essere interrotte.
L’incidente non causerà una perdita sostanziale per la Polymetal, in base alla stima del gruppo minerario il carico perduto conteneva oro per un valore stimato di 800mila dollari.